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Frantoio Loreti

SINCE 1880

STORIA

Abitiamo sul fianco umbro degli Appennini, arrampicati nel punto in cui i terreni rocciosi di montagne cariche d’acqua e vento si adagiano in valli fertili. Qui, le olive, temprate dalle severe escursioni termiche quotidiane, si arricchiscono di benefici polifenoli, che danno all’olio i sentori intensi ed avvolgenti tipici dell’Umbria. Tra questi declivi trovano un terroir ideale il Leccino, il Frantoio, il Moraiolo, e la Nostrale di Rigali, oliva autoctona della piccola frazione che le dà il nome.

 

Il Rio Rumore, uno dei tanti torrenti che sgorgano da queste montagne, alimenta già nel 1880 le macine di un molino a pietra, nell’antico borgo di Cartiere, oggi un quartiere di Gualdo Tadino. Dal primo proprietario, Egidio Tega, il molino passa al figlio Riccardo e poi da questi alla figlia di lui, Annetta, che assieme al marito Sesto ci attraversa il millennio. Sesto è il perno attorno cui le generazioni del Frantoio Loreti si avvolgono, l’anello di congiunzione tra il passato remoto ed il presente futuro. Dopo di lui, nel 2001, il figlio Ulderico ed il nipote Rodolfo si assumono la responsabilità di condurre il frantoio, trasformandone la pietra in acciaio. Oggi, il Frantoio Loreti è una realtà innovativa e sperimentale che fa convergere tradizione e tecnologia in un costante dialogo con la terra e con il tempo.

 

Il nostro sguardo è fisso verso saperi e sapori di una tradizione secolare, con la ferma intenzione di preservarli, e con la lucida convinzione che ciò può accadere solo riscoprendoli e reinventandoli, attraverso una cura maniacale per i dettagli, perché è in che si annida il senso. Il nostro ascolto è rivolto verso il suolo, l’oliva, il clima, il tempo, così da rievocare in ogni olio l’eco del suo territorio. Le nostre mani usano tecniche e tecnologie all’avanguardia, in cui ogni particolare è determinante: la decisione dei tempi di raccolta e l’immediata spremitura; la frangitura a lame con velocità di rotazione regolabile; il controllo costante delle temperature di estrazione; i tempi ridotti di gramolazione e la chiusura ermetica a prevenire l’ossidazione; l’estrazione con decanter centrifugo a due fasi che lavorando in assenza di acqua permette di evitare il dilavamento, così da preservare i composti fenolici; la filtrazione accurata che sigilla il bouquet dell’olio garantendone la longevità, assieme allo stoccaggio e l’imbottigliamento sotto azoto; l’estrema attenzione alla pulizia di ogni macchinario, in ogni fase.

 

Ogni anno, i nostri sguardi, ascolti e gesti si ritrovano espressi nei sentori dei nostri oli, in cui il tempo si fa liquido e si presta all’assaggio: La storia di Sesto, il perno del Frantoio, cui dedichiamo un olio piccante ed erbaceo di sola Nostrale di Rigali, l’oliva nativa di queste terre, di esse espressione fedele; Il passato di Memoria, olio delicato in cui riscopriamo e reinventiamo una tradizione di gesti, saperi e materie antiche; Il presente di Istante, olio fresco e vivace di Moraiolo autoctono, colto precoce, ancor giovane e verde, al momento giusto; Il futuro di Oblio, olio imprevedibile in cui ci smemoriamo, rompendo schemi e convenzioni per realizzare un prodotto ogni anno diverso ed indimenticabile.